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Quando vendere un'azione

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apr 05, 2025
∙ A pagamento

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Quando vendere un'azione
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Buongiorno Investitori,

🔒📜 Articolo riservato agli abbonati premium ✨

si parla spesso dei titoli da comprare, ma raramente sento pareri sui titoli da vendere, e io stesso alle volte, mi trovo in difficoltà a decidere quando devo vendere un’azione.

Eppure, è un’attività tanto importante quanto comprare l’azione giusta al momento giusto.

In questo articolo, vi spiego quando può aver senso vendere un titolo secondo la mia filosofia di investimento.


L'errore più comune che gli investitori fanno – e che anche io stesso ho commesso decine di volte – è vendere un’azione semplicemente perché è in profitto.

In realtà, dovremmo lasciare che le posizioni in profitto crescano ancora, mentre dovremmo considerare di ridurre quelle in perdita, soprattutto se non hanno margini di recupero o miglioramento.

Eppure, per un senso di orgoglio o per paura di ammettere il fallimento, tendiamo a non vendere mai le azioni in negativo.

Ma è un errore!

Un concetto fondamentale da tenere a mente è questo:

“Un'azione può perdere al massimo il 100% del suo valore, ma può aumentare di più del 10.000%.”

Questa affermazione riflette una delle caratteristiche più interessanti degli investimenti in azioni: se da un lato una perdita è limitata (al massimo può scendere a zero), il guadagno potenziale è teoricamente illimitato. È per questo che, invece di prendere profitti troppo presto, dovremmo permettere ai nostri investimenti di crescere nel tempo.

Parlando di mantenere aperte posizioni su titoli in perdita, vi condivido questa tabella che mostra di quanto deve risalire un titolo per recuperare il calo subito e tornare al punto di pareggio.

Esempio: Se siete in perdita del 10%, vi serve un 11% per tornare in pari.


La decisione di vendere un titolo può essere una delle scelte più difficili per un investitore. Mentre l'acquisto di azioni può sembrare più semplice, la vendita richiede una valutazione approfondita delle circostanze e una riflessione strategica sui motivi per cui si è entrati in quella posizione in primo luogo.

Ecco perché, quando acquistate un'azione, vi consiglio di annotare da qualche parte le motivazioni della vostra scelta. Così, tra qualche mese o anno, potrete rivederle e valutare se sono ancora valide.

Costruitevi un diario di trading tipo questo esempio:


Ottime ragioni per vendere:

  1. Quando la tua tesi d'investimento non è più valida, è il momento di vendere. La tesi d'investimento è il motivo per cui hai comprato un titolo. Se questi motivi non sono più validi, è il segnale che la vendita potrebbe essere la scelta giusta. Il vero errore è cercare nuove giustificazioni per mantenere o acquistare di più quando la tesi originaria è fallita. La strategia di "mediare al ribasso" raramente porta a risultati positivi e rischia di intrappolarti in una posizione perdente.

  2. Quando trovi opportunità migliori: Un portafoglio dovrebbe essere in costante miglioramento, per garantire che contenga sempre gli investimenti migliori disponibili. Se un titolo che stai considerando di vendere non passerebbe la selezione se costruissi il tuo portafoglio da zero oggi, è forse il momento di considerare di venderlo.

  3. Quando l'azienda mostra segnali di allarme: I segnali di allarme come frodi, problemi legali o decisioni gestionali ripetutamente errate sono segnali che non vanno ignorati. Nonostante il titolo possa sembrare sottovalutato, i segnali di allarme indicano generalmente problemi più profondi che possono compromettere i risultati a lungo termine. In questi casi, potrebbe essere più sicuro vendere e allocare il capitale altrove.

Ragioni mediocri per vendere:

  1. Ribilanciamento del portafoglio: Ribilanciare il portafoglio può essere una strategia utile per ridurre l'esposizione eccessiva a certi titoli, settori o aree geografiche, riducendo il rischio e migliorando la diversificazione. Tuttavia, questo potrebbe implicare la vendita dei titoli vincenti, quelli che hanno dominato il portafoglio. Prima di vendere, valuta se il titolo ha ancora un buon potenziale di crescita. In alcuni casi, potrebbe avere più senso ridurre la posizione piuttosto che uscirne completamente.

  2. Quando raggiungi il valore target: Vendere quando un titolo raggiunge il prezzo target può sembrare una decisione naturale per capitalizzare i guadagni. Tuttavia, i titoli vincenti spesso continuano a performare oltre le aspettative iniziali. Una soluzione migliore potrebbe essere vendere una parte della posizione per consolidare i guadagni, lasciando il resto per beneficiare di ulteriori crescita futura.

  3. Titolo in bolla: Anche se i fondamentali rimangono forti, una valutazione troppo elevata potrebbe limitare significativamente i ritorni futuri o addirittura renderli negativi. In questi casi, vendere potrebbe essere una mossa prudente per proteggere i guadagni, anche se potrebbe significare perdere il potenziale di guadagno futuro se il mercato continua a crescere. Ricordate, quanto un tassista di New York parla di un titolo a Wall Street, va venduto!

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Pessime ragioni per vendere:

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