Buongiorno investitori,
Come state? I mercati vi stanno mettendo alla prova? Vi capisco bene: l’instabilità politica delle ultime settimane sta pesando sulle Borse. E si sa, quando manca una direzione chiara, i mercati tendono a soffrire.
Ma non scoraggiatevi! È proprio in questi momenti di incertezza che possono nascere le migliori opportunità. Le crisi, spesso, ci regalano occasioni per acquistare azioni di qualità a prezzi più interessanti.
Oggi però, voglio parlarvi di un concetto fondamentale che ogni lettore di Capitali in Crescita dovrebbe conoscere: i dividendi.
Il nostro obiettivo è rendere la finanza più accessibile, aiutandovi a diventare investitori più consapevoli. Cerchiamo di farlo con contenuti semplici, chiari e gratuiti, condividendo con voi le conoscenze che abbiamo maturato sul campo.
Questo articolo è stato scritto insieme ai miei colleghi analisti di Absolute, il family office premiato come miglior società di consulenza finanziaria in Italia sia nel 2024 che nel 2025!
Cos'è un dividendo?
Avete mai sentito parlare al bar del vostro amico imprenditore che dice che la sua azienda ha realizzato utili per 100.000€?
Se lui è l’unico azionista della società e decide di distribuire gli utili, questi 100.000€ finiranno nelle sue tasche, ovviamente dopo aver pagato le tasse.
Quando, invece, voi investite in azioni di una società, diventate a vostra volta azionisti, anche se in percentuali molto più piccole. Ciò significa che, come azionisti, avete diritto a una parte degli utili che la società decide di distribuire.
In pratica, il dividendo è una parte dei profitti che una società sceglie di condividere con i suoi azionisti. In altre parole, se possiedi delle azioni di un’azienda, puoi ricevere una quota dei suoi utili, proporzionale al numero di azioni che detieni.
In Italia, la distribuzione degli utili avviene solitamente una volta all’anno, mentre le società statunitensi tendono a distribuire gli utili ogni trimestre, ossia quattro volte all’anno.
Perché le aziende pagano i dividendi?
Una società che ha utili e non ha bisogno urgente di reinvestirli può decidere di premiare i suoi azionisti con un dividendo. È un segnale positivo, perché:
dimostra solidità finanziaria
comunica fiducia nel futuro dell’azienda
attira investitori interessati a reddito regolare
Attenzione: non tutte le aziende pagano dividendi. Le aziende in crescita, come molte tech, preferiscono reinvestire tutti gli utili nello sviluppo.
Giustamente, se una società è in crescita ha bisogno di reinvestire risorse nello sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie.
Ecco perché spesso, le aziende che hanno un dividend yield alto tendono ad avere tassi di crescita minori.
Cos’è il dividen yeld? Concetto fondamentale per un investitore
Il dividend yield è una misura che indica quanto una società paga in dividendi rispetto al prezzo delle sue azioni. È un modo per capire quanto "guadagni" in termini di dividendi per ogni euro investito in un'azione.
Si calcola con questa formula:
Facciamo un esempio concreto con Enel.
Se Enel paga un dividendo annuo di 0,54€ per azione, e il prezzo attuale di un’azione è di 7,47€, allora il dividend yield si calcola così:
( 0,54 / 7.47 ) x 100 = 7,22%
Questo significa che, acquistando oggi un’azione Enel a 7,47€, potresti ottenere un rendimento del 7,2% all’anno solo dai dividendi (senza contare eventuali guadagni o perdite sul prezzo dell’azione).
Inoltre, Enel ha un payout ratio del 70,1%, cioè distribuisce circa il 70% dei suoi utili agli azionisti sotto forma di dividendi. Il resto viene reinvestito nell’azienda.
Esempi di aziende che pagano dividendi
Ecco alcuni esempi noti sia nel mercato italiano che in quello USA
Enel: dividendo annuale costante e in crescita da anni
Terna: tipica utility italiana con dividendi regolari
PepsiCo o Johnson & Johnson: negli USA pagano dividendi da oltre 40 anni senza mai saltare un anno
Johnson & Johnson
Pfizer Inc.
Procter & Gamble Co.
I dividendi sono garantiti?
No. Un’azienda può decidere di sospendere o ridurre i dividendi se le cose vanno male o ha bisogno di liquidità per investire. È successo durante la pandemia o in crisi aziendali. Per questo è importante non investire solo per il dividendo, ma valutare la solidità e la crescita dell’azienda.
Cosa deve sapere un investitore?
Se state costruendo un portafoglio a lungo termine, includere aziende che distribuiscono dividendi può aiutarvi a:
generare un reddito passivo
rendere il portafoglio più stabile
compensare eventuali momenti di calo dei prezzi
Comprendere il tipo di investitore che si è e analizzare le proprie capacità economiche è fondamentale per fare scelte intelligenti e ponderate.
Ad esempio, se investite 1.000€ all’anno in azioni, puntare su società con un dividendo elevato ma con una crescita limitata potrebbe non essere la scelta più vantaggiosa.
Al contrario, se gestite milioni di euro investiti nei mercati, orientarsi verso azioni che offrono un dividendo elevato ma che crescono lentamente potrebbe rappresentare una strategia molto efficace.
Per questo motivo, è cruciale prima capire che tipo di investitore siete e, soprattutto, attribuire un "nome" ai vostri soldi. Cosa significa? Ogni investimento dovrebbe avere un obiettivo preciso e ben definito!
Per chi desidera approfondire, vi propongo alcune metriche utili per analizzare come le società gestiscono i propri dividendi.
Queste metriche sono spesso trattate nei corsi di finanza e potrebbero non risultare immediatamente intuitive. Non preoccupatevi e cercate di afferrare i concetti principali. Ricordate che è possibile investire in azioni e ottenere ottimi risultati anche senza conoscere nel dettaglio i dettagli più tecnici.
Plowback Ratio (Tasso di reinvestimento): È la percentuale degli utili di una società che viene reinvestita nel business, invece di essere distribuita agli azionisti come dividendi. In altre parole, quanto degli utili viene "riposto" per finanziare crescita e investimenti futuri.
Formula: Plowback Ratio = (Utile netto - Dividendi) / Utile netto
Più alto è il tasso di reinvestimento, più la società sta puntando a crescere utilizzando i suoi utili anziché distribuirli.
Payout Ratio (Tasso di distribuzione): Indica la percentuale degli utili di una società che viene distribuita come dividendi agli azionisti. È il contrario del plowback ratio.
Formula: Payout Ratio = Dividendi / Utile netto
Un payout ratio elevato significa che la società distribuisce una parte consistente dei suoi utili agli azionisti.
Cash Dividend Ratio (Tasso di dividendo in contante): Il Cash Dividend Ratio indica quanto del flusso di cassa operativo di una società viene effettivamente utilizzato per pagare i dividendi in contanti.
È un indicatore importante per capire se i dividendi pagati sono sostenibili nel tempo, perché si basano sulla liquidità reale generata dal business, e non solo sugli utili contabili.
Formula: Cash Dividend Ratio = Dividendi in contante / cash flow
Aiuta a capire se una società sta pagando i suoi dividendi in contante o sta usando altre modalità di pagamento.
Per concludere,
In un contesto di mercati instabili, i dividendi rappresentano un'importante opportunità di reddito passivo. Comprendere come le aziende gestiscono gli utili e distribuirli può aiutare a costruire un portafoglio più stabile. È cruciale capire il proprio profilo di investitore e scegliere le aziende in base agli obiettivi finanziari.
Inoltre, sapere cosa sono i dividendi e avere una base su come funzionano vi farà fare un'ottima figura quando parlerete di business e finanza con i vostri amici. A proposito... perché non condividere questo articolo proprio con loro?
Takeaways sintetici:
Dividendi: Parte degli utili distribuita agli azionisti.
Dividend Yield: Rendimento in dividendi rispetto al prezzo dell'azione.
Payout Ratio: Percentuale degli utili distribuiti come dividendi.
Plowback Ratio: Percentuale degli utili reinvestita nell'azienda.
Profilo di investitore: Scegliete investimenti in base ai vostri obiettivi finanziari (dividendi stabili o crescita).
Un saluto da Michelangelo e da tutto il team Absolute!